Il lavoro nell’era dei Social Network

Il mondo è cambiato. Ce lo dicono tutti. Globalizzato, in crisi, sempre più “sociale”. Il lavoro risente di questi cambiamenti in modo drammatico. Cambiano le forme per proporsi sul mercato del lavoro, all’interno di un quadro sempre più difficoltoso ed incerto. Qual’è l’impatto dei Social Media sul proprio CV?

Web e reputazione

Sembra ormai inevitabile che i nostri destini di lavoratori siano legati alle nuove forme di comunicazione sul Web. Facebook e Linkedin su tutti. Come funziona il mondo del lavoro via Web? Come possiamo capire, da semplici persone che cercano un lavoro o da selezionatori, se tutto quel che scriviamo o leggiamo è vero o utile?

La rete dei contatti: l’evoluzione del passaparola

Una volta (siamo sicuri che non sia ancora così?) c’erano il passaparola: ovvero, ti segnalo che stanno cercando una persona per quel ruolo in quell’azienda. Appena c’era un problema o una necessità, ci si rivolgeva ad amici, parenti o alla cerchia delle conoscenze per capire quali possibilità avevamo di essere “segnalati”.

Un modo come un altro per uscire dall’anonimato: ma non sempre legato alle reali competenze che una persona possiede.

Oggi il passaparola non è scomparso e, soprattutto in Italia, rimane uno degli strumenti più validi per chi è alla ricerca di occupazione. Però, c’è stata una significativa evoluzione: oggi bisogna mettersi in vetrina sul Web. Stando attenti a fornire le giuste informazioni di noi.

Il curriculum on-line: arma a doppio taglio?

Se scrivere il proprio CV on line è ormai un “must”, quali sono i passi giusti? E’ importante scrivere esattamente ciò che si fa, senza esagerare: lo spazio per i dettagli dovrà essere trovato solo durante il colloquio.

Alcuni usano abbellire il Curriculum, usando un bel po’ di “make-up”: attenzione, i trucchi alla lunga vengono fuori, meglio attenersi alle reali competenze che abbiamo. Inutile dire che parliamo fluentemente una lingua: in fase di colloquio ve la testeranno e allora, se avete dichiarato il falso, saranno dolori.

Altro strumento per generare consenso attorno a noi, è il cosiddetto “endorsement”. Una specie di lode, da parte di chi ci conosce perchè ha lavorato con noi e fa sapere agli altri quanto valiamo. Di nuovo, una specie di “passaparola” (se volete usare “raccomandazione”, fate pure), che può essere utile solo a determinate condizioni.

Non accettate “endorsement” da chi non conoscete e da chi conoscete poco: chiedetelo a persone che vi conoscono professionalmente. Impossibile abbiate solo pregi: queste persone conoscono i vostri difetti, dunque meglio così. Chi leggerà i vostri “endorsement” si farà subito un’idea se questi siano reali oppure messi lì per fare numero.

La vita “sociale”

Da ultimo, alcune aziende ed alcuni selezionatori utilizzano le informazioni pubbliche (dunque anche il profilo facebook) per farsi un’idea di voi. Può darsi non molti lo facciano, ma oggi tutto è pubblico: oneri ed onori.

Sono noti i casi in cui alcuni dipendenti sono stati allontanati dal posto di lavoro per un uso disinvolto del proprio profilo sociale: esprimere giudizi pesanti sull’azienda sulla bacheca di facebook può non essere un’idea intelligente!

Usate allora con giudizo il vostro profilo: esprimete le vostre gioie e le vostre passioni e… siate veri! Non solo sul Web.

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