Risparmiare sulle spese di ristrutturazione del proprio immobile

Come riuscire a far fronte alle spese dedicate alla ristrutturazione della propria abitazione, soprattutto laddove non c’è possibilità di sostenerle? Bisogna ottenere un’agevolazione che facilita la realizzazione di questa azione. Riuscire a diminuire il consumo dell’energia migliora sicuramente la qualità della vita di tutti noi. 

La ristrutturazione della propria casa

Nel panorama immobiliare odierno riuscire a programmare delle spese di ristrutturazione della propria casa è divenuto sempre più complesso, i risparmi che si decidono di mettere da parte sono dedicati per lo più e a ben di consumo primario necessari per la sussistenza dell’individuo. L’idea di rimettere a nuovo la propria casa è un’esigenza che viene messa in secondo piano, a meno che non si tratti di lavori indispensabili che aiutano a pagare meno tasse, ad esempio sul riscaldamento. Per questo motivo si è dovuto pensare ad una legge che aiutasse alla realizzazione di questa necessità e che permettesse di non caricarsi anche di tasse per un servizio al quale le famiglie non possono rinunciare.

La nuova legge di stabilità

La nuova legge di stabilità ha permesso la proroga fino al 31 Dicembre 2016 sia della detrazione fiscale del 65% per gli interventi di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico degli edifici, e sia della detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Le spese che possono essere detratte concernono la sostituzione di porte e finestre, l’ installazione di nuovi climatizzatori e caldaie, la realizzazione di coperture, e tutti gli altri interventi che migliorano l’efficenza energetica degli edifici esistenti. Fanno parte di questa detrazione anche tutte le spese riguardanti gli interventi interni per una una riduzione della trasmittenza termica, compresi infissi, serramenti, tende esterne, oltre che la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con altri più efficienti. In ultimo, ma non meno importanti, sono i miglioramenti preventivi antisismici che si possono fare negli edifici adibiti a prima casa e in quelle attività ricadenti nelle zone sismiche ad alta pericolosità.

L’agevolazione dell’IVA al 22%

L’agevolazione dell’IVA al 22% per le parti separate degli infissi, prevede l’applicazione della cedolare secca, che si riassume nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali. Per tutti i contratti ai quali si applica la cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzione e proroghe dei contratti di locazione. L’applicazione della cedolare secca impone però di rinunciare alla possibilità di chiedere, per tutta la durata dell’opzione specifica, l’aggiornamento del canone di locazione anche se è previsto nel contratto inclusa la variazione annunciata dall’Istat dell’indice nazionale dei prezzi di consumo per le famiglie di operai e impiegati degli anni precedenti.

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