Le case in Xlam, confortevoli e antisismiche

Posizionamento del tetto di una casa in legno

Il legno è uno dei materiali da costruzione più antichi che negli ultimi anni è stato “riscoperto” e che oggi gode di un’eccezionale popolarità a livello edilizio, essendo impiegabile per realizzare case ben isolate dal punto di vista termoacustico, solide e durature.

Per costruirle naturalmente non si usano più assi e tronchi di legno, come avveniva in passato, bensì pannelli costruiti con lamine di legno incrociate che vedono tra gli esponenti più famosi e apprezzati gli “Xlam”.

Tali pannelli sono apprezzati a livello progettuale ed estetico per via della loro versatilità di impiego: essi possono essere utilizzati con successo, grazie alla loro spiccata modularità, per la costruzione di case in Xlam caratterizzate da un ampio range di dimensioni (dalla piccola monofamiliare alla grande villa di campagna), da differenti stili architettonici (es. dalle abitazioni in stile classico alle soluzioni costruttive più moderne) e da un numero variabile di piani.

Posizionamento del tetto di una casa in legno

Qualcuno potrebbe chiedersi: le abitazioni in Xlam sono sicure anche in caso di terremoto, quando si parla di edifici multipiano? La risposta è sì: se opportunamente progettate, abitazioni anche di cinque o sei piani possono essere in grado di resistere ai sismi di intensità distruttiva, come dimostrato da test scientifici condotti in Giappone.

Questa sicurezza è frutto delle proprietà elastiche del legno, che assorbono le onde sismiche deformandosi ma senza rompersi come, al contrario, avviene con i materiali da costruzione non elastici come il cemento, che tende a creparsi e spezzarsi se eccessivamente sollecitato.

Per questo motivo, le case in Xlam sono ideali per le zone a rischio sismico elevato ma anche nelle aree geografiche in cui il pericolo è minore, ma il committente desidera ugualmente tutelarsi da eventuali eventi eccezionali. Possiamo solo ricordare, a tal proposito, i terremoti distruttivi che nel 2012 misero in ginocchio l’Emilia, una zona con un rischio sismico non tra i più alti in Italia ma dove i danni furono comunque ingentissimi.

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