Il passo d’addio nella danza classica

Ogni studente di danza classica, ma anche ogni studente di un corso di alta formazione artistica, ha scelto di intraprendere un percorso non semplice, segnato da momenti difficili ma anche da soddisfazioni conquistate attraverso l’impegno e la determinazione.
Questo percorso è definito dall’iscrizione ad un’accademia di danza, il cui compito è mettere l’alunno nelle condizioni tecniche e mentali idonee ad intraprendere una carriera professionistica di danza. Si tratta di un periodo destinato quindi a concludersi, una sorta di incubazione essenziale alla formazione di un ballerino.

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Proprio per questa ragione si tratta di un percorso destinato a concludersi, segnando il passo fra lo studente ed il professionista – anche se un buon approccio, nella danza come nella vita, sarebbe quello secondo cui non si smette mai di essere studenti. La conclusione, naturalmente, si esprime attraverso un esame, cioè un saggio, con il quale una giuria valuta la preparazione degli studenti e decide se siano pronti oppure no.

Nella tradizione del balletto italiano, questo saggio finale viene denominato “passo d’addio”, in particolare per gli allievi di un importante teatro o di una accademia di danza prestigiosa.
L’uso di questa espressione, che si riferisce in modo chiaro al passaggio da una fase all’altra della carriera di un danzatore, è in uso da molto tempo e sembra che nasca nel periodo romantico, cioè in pieno Ottocento.

In quegli anni le principali scuole di danza classica in Italia erano senza dubbio ai due poli della penisola: l’accademia del Teatro alla Scala di Milano e, a Napoli, quella del Teatro San Carlo. Iniziò ad introdursi la consuetudine, proprio in periodo romantico, di preparare uno spettacolo dedicato esclusivamente alla licenziatura degli studenti pronti a lasciare la Scuola, offrendo un momento d’addio in cui gli allievi potevano dare una prova tangibile degli insegnamenti appresi e del livello tecnico ottenuto durante lo studio. Lo scopo era anche, indirettamente, pubblicitario: il pubblico presente veniva a conoscenza della bravura degli allievi e teneva quindi in considerazione l’immagine ed il prestigio dell’accademia.

Oggi, il passo d’addio è molto diffuso nelle principali scuole di danza e continua ad esser un momento chiave nella carriera di una danzatrice. La scelta del repertorio con cui sostenere il passo d’addio è vasta ma comunque spesso ricade sui grandi classici: Il Cigno Nero, Esmeralda, Odette, La Bella Addormentata.

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