Consigli per scegliere un paradiso fiscale

Un’espressione come quella di ‘paradisi fiscali’ è un po’ troppo riduttiva per esprimere ciò che veramente si intende, ossia tutti i vantaggi che se ne possono trarre in termini molto più vari di quelli unici della tassazione, soprattutto in Europa. Un paradiso fiscale è quasi come un mondo fantastico (ma perfettamente esistente) in cui si possono evadere o aggirare ‘regole’ (e leggi) che in altri paesi sono molto più restrittive.

Perché scegliere un paradiso fiscale?

Partendo dal presupposto che le operazioni finanziarie offshore sono totalmente legali, i paradisi fiscali sono ancora in piedi e nessuno li tocca solamente perché sono utili a molti. Prima di tutto, bisogna specificare che sono i luoghi adatti a ‘proteggere’ i proprio soldi, evitare di pagarci le tasse eludendo lo spietato sistema fiscale, specialmente in Europa, contro le imprese, per una mancanza di fiducia nel sistema economico, politico o fiscale del proprio paese. Gli economisti consigliano a chiunque di aprire un conto offshore, con una qualsiasi somma di denaro.

Dove sceglierlo?

Per scegliere il proprio paradiso fiscale in Europa bisogna considerare come primo criterio la solidità del paese, sia in campo politico che economico. Da mettere sul banco ci sono la rete di comunicazione del paese scelto e, soprattutto, il suo sistema bancario e monetario. E’ importante anche decidere in base alla propria scelta di volerci andare a vivere, oppure se si vuole soltanto operare telematicamente.
Questi sono tutti fattori da considerare attentamente prima di far cadere la propria scelta su un qualsiasi paese europeo.
Oggi, a causa delle norme anti-evasione, è sempre più difficile trovare i propri, sicuri, paradisi fiscali. E per questo è sempre necessario rivolgersi ad esperti in materia.

Ne vale la pena?

Beh, è difficile dire se il gioco vale la candela ma in un mondo con un’elevatissimo tasso di globalizzazione, tutti quei paesi con un’alta imposizione fiscale si sono resi conto che non possono impedire ad altri paesi, con una fiscalità ridotta, di mettere in vendita beni o servizi. Questi, però, hanno fatto in modo da avere uno scambio d’informazioni. In Europa, ciò non compromette l’esistenza dei paradisi fiscali, come nel resto del mondo, ma non ci sarà quel tipo di riservatezza e di anonimato che poteva essere garantito negli anni precedenti.
Ma i paradisi fiscali continueranno ad esistere perché ad oggi il sistema economico è in scala globale, ed è necessario che il costo delle tassazioni sia in grado di competere per poter riuscire a stare a galla.
E continueranno ad esserci finché esisteranno paesi con elevate tassazioni, che impediscono di sviluppare attività fruttuose agli investitori e agli imprenditori, costringendoli, in questo modo, ad andare alla ricerca di alternative per riuscire a sopravvivere all’interno del mercato globale. Nel momento in cui non esisteranno più gli amatissimi paradisi fiscali si cadrebbe in uno stato di totale e profonda regressione.

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