Affrontare il cambiamento: come preparare una persona cara al trasferimento in casa di riposo

Diciamocelo, il momento in cui si prende la decisione di trasferire un familiare anziano in una casa di riposo non è mai semplice. Si tratta di una scelta delicata, alcune volte anche controversa in quanto deve mettere d’accordo più persone differenti e sicuramente il carico emotivo che porta con sé può essere pesante. La maggior parte dei familiari che scelgono questa strada avvertono poi senso di colpa e preoccupazione, contrapposti al sollievo di sapere che finalmente però quella persona potrà ricevere le attenzioni e le cure di cui necessita grazie al supporto di personale formato e aggiornato.
Se questo è il punto di vista dei familiari, tuttavia, per la persona anziana coinvolta il cambiamento può essere molto più destabilizzante di quello che si pensa. Lasciare la propria casa, che in genere è la stessa da quasi una vita interna, i propri ricordi, la routine quotidiana e di quartiere non è semplice; ecco perché è fondamentale accompagnarla in questo passaggio con sensibilità, attenzione, supporto emotivo e tanto amore.
Vediamo ora nello specifico in che modo poter supportare una persona anziana durante questa fase di cambiamento.
Coinvolgerla nella decisione
Sembra scontato ma non lo è affatto, infatti sempre più frequentemente le persone anziane, a mano a mano che gli anni passano, iniziano ad avere meno voce in capitolo. Questo perché invecchiando diminuisce l’autonomia di poter svolgere molte faccende da soli e si inizia a doversi legare alla disponibilità delle persone care come figli e nipoti che però hanno sempre una vita frenetica piena di attività ed impegni. Quando si tratta di una decisione così importante come il trasferimento in una struttura di riposo è fondamentale però il coinvolgimento diretto della persona interessata.
Anche se le sue condizioni cognitive o fisiche sono compromesse, è importante farla sentire parte del processo. Quindi parlate apertamente dei motivi che rendono necessario questo cambiamento, ascoltate le sue paure, le sue resistenze, e cercate di rispondere con empatia. Farla sentire ascoltata e rispettata è il primo passo per renderle più accettabile il trasferimento.
Scegliere insieme la struttura adatta
Non tutte le case di riposo sono uguali. Ogni persona ha esigenze, abitudini e gusti differenti. Alcuni anziani hanno bisogno di assistenza medica continua, altri preferiscono ambienti più familiari e raccolti, altri ancora sono stimolati da attività e passioni specifiche che vogliono mantenere. Visitare insieme le strutture, valutarne gli spazi comuni e le attività proposte, parlare con il personale e magari incontrare qualche ospite già residente può aiutare a creare una prima impressione positiva.
Scegliere una struttura accogliente e ben organizzata, come una struttura privata per anziani, può fare davvero la differenza.
La qualità dell’ambiente, l’attenzione al benessere e la possibilità di mantenere una certa autonomia aiutano l’anziano a vivere questo cambiamento come un’opportunità, più che come una perdita.
Prevedere un inserimento graduale
Il trasferimento non deve per forza avvenire da un giorno all’altro. Se la struttura lo consente, programmate visite progressive, magari inizialmente solo per qualche ora, poi per l’intera giornata, e infine per la notte. Questa gradualità permetterà alla persona anziana di familiarizzare con i luoghi, i volti e le abitudini di quella che sarà la sua nuova casa, riducendo lo shock da cambiamento.
Inoltre, portare con sé oggetti familiari come delle fotografie, una coperta o qualche libro amato sicuramente aiuterà a ricreare un piccolo angolo “di casa” nella nuova stanza. Anche piccoli gesti come personalizzare lo spazio con i suoi quadri o fiori preferiti sono piccole accortezze che però contribuiranno a farla sentire maggiormente a proprio agio.
Essere presenti, ma senza invadere
Dopo il trasferimento, è naturale voler essere presenti il più possibile per non far sentire la persona abbandonata a sé stessa. Tuttavia, è importante trovare un giusto equilibrio tra la presenza e il supporto e la libertà di potersi adattare con i propri tempi. Visitare spesso, ma lasciare spazio alla persona per creare nuove relazioni e abituarsi alla routine della struttura è fondamentale. L’obiettivo è che senta di avere un nuovo “luogo sicuro”, senza rimanere ancorata al passato.
Mantenere la comunicazione viva, sia con l’anziano che con il personale della casa di riposo, permette di monitorare il suo stato d’animo e il grado di adattamento. In caso di difficoltà, è bene intervenire con dolcezza, magari coinvolgendo anche figure professionali come psicologi o counselor specializzati nell’età anziana.
Valorizzare questo nuovo capitolo
Il trasferimento in una casa di riposo non deve essere necessariamente visto come la fine di qualcosa, ma può essere anche identificato come l’inizio di un nuovo capitolo della propria storia.
Mentre spesso infatti le persone anziane vivono la propria vecchiaia in solitudine e con la televisione a fargli compagnia senza la spinta e la voglia di svolgere attività o hobby particolari che possano nutrire le proprie giornate, passare il proprio tempo in compagnia all’interno di una struttura per anziani può svoltare questa routine aiutando a rendere più leggeri gli ultimi anni di vita.
Attività ricreative, nuove amicizie, ambienti protetti e stimolanti possono rappresentare un’opportunità per vivere la terza età con dignità e serenità. Aiutare il proprio caro a scoprire e condividere questi aspetti positivi è uno dei modi più concreti per supportarlo.
Sicuramente, come abbiamo visto, affrontare il delicato periodo di trasferimento in una casa di riposo richiede tempo, empatia e tanto affetto. Ma con il giusto approccio e una struttura che mette davvero al centro la persona, è possibile trasformare questo momento critico in un’occasione di benessere e rinascita.